Mauro Piantoni, Architetto Milano, ha già dedicato una news all’impianto fotovoltaico Milano. In quell’articolo che puoi leggere a questo link ti abbiamo spiegato il funzionamento del fotovoltaico e come sia possibile beneficiare di ben due incentivi offerti dallo Stato.
Sarebbe tuttavia riduttivo credere che in un solo articolo sia possibile analizzare le potenzialità e le caratteristiche dell’impianto fotovoltaico, motivo per cui nello studio architetti Milano di Mauro Piantoni abbiamo deciso di dedicare una seconda news a questo impianto così apprezzato negli ultimi anni, concentrandoci però su due aspetti particolari: le batterie di accumulo e le colonnine di ricarica.
In questa news analizzeremo il funzionamento di questi dispositivi e ti mostreremo i vantaggi ottenibili in termini economici ed energetici abbinando questi due elementi all’impianto fotovoltaico Milano.
Cosa intendiamo quando parliamo di batterie di accumulo relativamente un impianto fotovoltaico? Come anticipato nella precedente news che trovi a questo link, il ruolo di una batteria di accumulo è quello di immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso dal fotovoltaico durante il giorno e metterla a disposizione in un secondo momento, solitamente nelle ore serali quando l’impianto non produce energia e si è costretti a prelevare dalla rete elettrica.
È risaputo come i consumi energetici si concentrino nelle ore serali, al contrario della produttività dell’impianto fotovoltaico che ovviamente è massima nelle ore di irraggiamento solare: questo ti costringe a prelevare energia dalla rete elettrica al prezzo di mercato.
Se però decidi di installare batterie di accumulo ridurrai al minimo i prelievi dalla rete nazionale e ottimizzerai i costi della bolletta, superando i vantaggi economici proposti dallo “scambio sul posto”, un incentivo che riconosce un contributo di circa 0,14 €/kWh per la quota parte di energia immessa in rete e successivamente prelevata. Quando le batterie sono totalmente caricate, l’energia in eccesso viene immessa nella rete e quindi venduta al gestore in regime di scambio sul posto a circa 0,10 €/kWh.
Questa soluzione consente di ottenere un duplice vantaggio:
Per comprendere meglio quanto appena detto, ci torna utile il grafico che trovi qui sopra: un’immagine, in questo caso un grafico, vale più di mille parole.
Durante le ore diurne l’energia prodotta viene autoconsumata in modo diretto (area di colore grigio) e quella in esubero viene immagazzinata nella batteria di accumulo raggiungendo dei picchi al mezzogiorno, orario di massima radiazione solare (area di colore arancione). Al contrario, i picchi dell’area azzurra relativi al consumo dell’energia immagazzinata durante il giorno si collocano alla mattina e alla sera, tipici orari nei quali il nucleo familiare si trova a casa, e coincidenti con i periodi nei quali l’impianto fotovoltaico ha una produzione nulla.
Quando si parla di batterie accumulo fotovoltaico la scelta è davvero enorme e potrebbe essere difficile capire quale modello fa al caso nostro. Sperando di chiarirti un po’ le idee, insieme a Mauro Piantoni Architetto Milano Cornaredo abbiamo stilato una piccola guida sulla scelta.
La valutazione dovrebbe basarsi su tre diversi criteri:
In presenza di un sistema di accumulo, noi dello studio architetti Milano di Mauro Piantoni consigliamo la selezione di un inverter ibrido, ossia un inverter che oltre a convertire la corrente continua in corrente alternata gestisce i flussi di energia elettrica indirizzandoli direttamente all’utenza per il consumo immediato, alla batteria per l’accumulo, o alla rete quando la batteria è completamente carica, gestendo anche l’energia proveniente dalla batteria o dalla rete verso le utenze domestiche. In caso contrario è necessario aggiungere all’inverter tradizionale l’inverter di accoppiamento per la gestione della batteria.
Diverse sono le batterie utilizzabili su un impianto fotovoltaico che differiscono per durata e, ovviamente, anche per il loro costo. Le principali batterie di accumulo sono:
Tra i marchi maggiormente diffusi e performanti citiamo Tesla, LG, SolarEdge e Huawei che offrono sul mercato differenti taglie commerciali.
Ti starai sicuramente chiedendo come scegliere l’esatta taglia commerciale, ossia la capacità della batteria di accumulo: vediamo come fare. Un dimensionamento di massima prevede di ricavare questo dato dividendo l’energia che annualmente deve erogare la batteria per il numero di cicli che compie in un anno: facciamo un esempio per capire meglio.
Consideriamo un consumo annuale di una famiglia pari a 4500 kWh/anno con un impianto fotovoltaico in grado di coprire l’80% dei fabbisogni energetici. Ipotizzando un impianto da 6kWp e un consumo diretto di energia pari al 30% (1350 kWh) la batteria di accumulo dovrà ricoprire il 50% dei fabbisogni (2700 kWh). Per ottenere la capacità della batteria bisogna dividere quest’ultimo dato per il numero di cicli di carica e scarica caratteristico della batteria (solitamente pari a 320 cicli/anno): si ricava dunque una capacità 7 kWh.
Il Decreto Rilancio 34/2020 annovera l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo energetico integrati negli impianti solari fotovoltaici che usufruiscono dell’agevolazione con detrazione. Questa installazione rientra tra gli interventi trainati del Superbonus 110% (vedi articolo sul Superbonus che trovi a questo link) con un limite di spesa di 48 mila euro e comunque pari a 2400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto fotovoltaico e di 1000 euro per kWh di capacità di accumulo.
Lo sviluppo della green mobility, ossia la diffusione dei veicoli elettrici a favore di una mobilità ecosostenibile, ha portato con sé una crescente installazione sul territorio di colonnine elettriche per la ricarica delle auto elettriche.
Le tradizionali colonnine collegate alla rete elettrica e al contatore dell’abitazione sono distributori di energia elettrica in grado di ricaricare il proprio mezzo, che possono essere installate presso le proprie utenze, domestiche o commerciali, senza obbligo di autorizzazioni.
Un veicolo dotato di una batteria di medie dimensioni ha bisogno di 40 kWh e i tempi di ricarica presso le tipiche stazioni di ricarica per il mercato residenziale (con potenze da 3,7 a 7,4 kW) vanno dalle 5 e le 12 ore. È possibile caricare una vettura in sole 2 ore con stazioni di ricarica business con potenza maggiore di 7,4 kW.
Il Decreto Rilancio 34/2020 inserisce l’installazione di colonnine elettriche di ricarica degli autoveicoli tra gli interventi trainati del Superbonus 110%. Come ormai sicuramente saprai, il Superbonus 110% riconosce una detrazione fiscale del 110% per le spese effettuate entro il 2023, abbassando l’aliquota al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, fermo restando la necessità di effettuare tali interventi congiuntamente ad almeno un lavoro trainante (coibentazione termica per più del 25% delle superfici disperdenti dell’edificio e sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale).
I massimali di spesa per accedere all’agevolazione fiscale sono così stabiliti:
L’incentivo viene erogato in diverse forme: tramite detrazione fiscale in 5 anni, tramite sconto in fattura, oppure con la cessione del credito. A tal riguardo ti consigliamo di leggere il nostro precedente articolo che trovi a questo link.
La vera svolta green dell’installazione di colonnine di ricarica avviene con il loro accoppiamento a un impianto fotovoltaico, realizzando vere e proprie stazioni domestiche di ricarica che consentono di ricaricare la propria auto elettrica sfruttando l’energia rinnovabile prodotta dai moduli fotovoltaici installati sull’abitazione.
Ci sono principalmente due modalità con cui può avvenire questo flusso di energia:
Se non si intraprende una di queste due strade, l’energia in esubero viene immessa in rete e remunerata dal GSE a circa 0,10 € di kWh non autoconsumato.
Ovviamente un’auto elettrica comporta un aumento dei consumi e una conseguente maggiore richiesta di kWh. È quindi necessario assicurarsi che l’impianto fotovoltaico sia in grado di soddisfare i consumi della casa e dell’auto: ecco perché è opportuno installare fino a 1 kWp in più a quelli previsti.
In questo articolo noi dello studio architetti Milano di Mauro Piantoni abbiamo voluto chiarire le idee sul funzionamento delle batterie di accumulo e delle colonnine di ricarica, convinti che una scelta consapevole di questi dispositivi possa favorire l’efficienza di un impianto fotovoltaico, contribuendo ulteriormente allo sviluppo e utilizzo di energia pulita.
L’integrazione di impianti che ricorrono all’energia rinnovabile è una soluzione fondamentale a favore di un impegno sostenibile, e l’Architetto a Milano Cornaredo Mauro Piantoni vuole essere in prima linea e un punto di riferimento per temi di tale importanza. Non solo architettura sostenibile quindi, ma anche fonti di energia rinnovabili e pulite da inserire nelle nostre case per uno stile di vita più green.
L’impegno per la sostenibilità è solo uno dei servizi e dei campi in cui operiamo noi dello studio architetti Milano di Mauro Piantoni: progettazione architettonica e interior design Milano sono esempi dei nostri servizi che ti consigliamo di consultare.
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